Abbiamo un luogo abbandonato. In principio era un luogo dove le persone si ritrovavano per giocare insieme, adesso è un luogo chiuso, recintato, vuoto. Le persone lo possono guardare dal ciglio stradale, non possono entrarci, non possono viverlo, possono solo vedere come il degrado avanza.
Sporcizia, incuria, elementi che giorno dopo giorno diventano fatiscenti.
Ma è proprio sicuro che le cose in quel posto non possano cambiare? Esempi ci dimostrano che nel mondo, diverse operazioni di trasformazione di luoghi abbandonati, hanno portato a risultati sorprendenti. Luoghi morti che dopo un'azione di trasformazione sono diventati luoghi di incontro e di divertimento, di socializzazione, di scambio.
Allora, noi l'area l'abbiamo individuata, le idee per trasformarla non ci mancano, anzi, dobbiamo tenerle a freno, e voi cosa intendete fare? Volete partecipare a questo sogno collettivo di poter rendere viva un'area abbandonata?
Se volete partecipare, mandate una email al centroculturalemicheletesta@gmail.com e vi contatteremo per far parte di questo progetto.
Tanto per darvi degli stimoli visivi, vi allego delle immagini: due immagini relative al nostro luogo d'intervento, e altre due che mostrano un intervento già effettuato, cosi, tanto per gustare in anteprima come sia bello vincere certe battaglie.
Benvenuto
Appartengo a quel gruppo di artisti, o forse a quella generazione di artisti o popolo di artisti, poiché ce ne sono stati in ogni tempo, che pensano di poter cambiare il mondo in cui viviamo. E' quella che chiamo la partecipazione al sogno collettivo, cioe' ho l'impressione che in futuro l'arte sara' una partecipazione al sogno collettivo in un modo o nell'altro, oppure non sara' affatto e per quanto mi riguarda non e' un problema se l'arte esiste o no, purché la gente sia felice. Robert Filliou 1986 .
Nessun commento:
Posta un commento