Se solo quella cena si fosse fatta prima, la nostra geniale idea sarebbe arrivata prima di arrivare su Wired del 01-12. E si, è che a noi le idee nascono meglio a tavola, nel caldo della cucina riscaldata dal forno, ma questa volta si è aspettato troppo, e l'idea geniale era già bella che stampata sulla copertina cartacea della rivista Wired, e consisteva in questo: "In questo mese difficile, abbiamo chiesto un sacrificio ai nostri collaboratori. Ecco gli autori che sono stati sottoposti al prelievo forzoso di idee" e i loro collaboratori sono tutti cervelloni internazionali.
La nostra idea era uguale, prelevare delle idee per poter generare qualcosa, per dare movimento ad un periodo stagnante. In fin dei conti siamo un centro culturale, e cosa dovremmo fare se non dare spazio a idee, cercare di realizzarle e portarle tra le persone?
La differenza è che noi non abbiamo i collaboratori, tanto meno internazionali, ma perchè vedere sempre tutto nero, in fin dei conti non avere dei collaboratori porta ad avere uno stimolo in più, bisogna cercarli. Anzi no, dobbiamo attirarli a noi, facendogli sapere che il nostro centro culturale è davvero un luogo libero, dove ognuno può pensare e realizzare un suo progetto, una scatola che deve saper generare nuovi modi di dialogare, di aprirsi, di integrarsi, di conoscere, e per poter generare tutti questi nouvi modi c'è bisogno di creatività.
E abbiamo deciso che in questo periodo di difficoltà la nostra scommessa sarà proprio di puntare su questa parola, creatività, ci piace anche il suono, sembra volerci annunciare la possibilità di creare una attività... crea a attività. Bergonzoni ci perdoni!
E cosi stiamo incominciando, incontri, idee, un blog che serva a comunicare con il mondo della rete, un sito che attende un suo padre adottivo, un logo che per fortuna lo ha già trovato un suo padre adottivo, e proprio grazie a questi piccoli ma importanti gesti, il centro culturale comincia a fare dei passi verso una nuova direzione ancora tutta da scoprire.
Di opportunità ce ne sono molte, tutte quelle che riusciamo a portare avanti lo facciamo con passione e professionalità, se anche tu hai qualcosa che veramente vuoi provare a fare, noi ti saremo vicini.
p.s.
E comunque le cenette rimangono una nostra particolarità...
Per chi non conoscesse ancora Wired ecco il link http://www.wired.it/
Benvenuto
Appartengo a quel gruppo di artisti, o forse a quella generazione di artisti o popolo di artisti, poiché ce ne sono stati in ogni tempo, che pensano di poter cambiare il mondo in cui viviamo. E' quella che chiamo la partecipazione al sogno collettivo, cioe' ho l'impressione che in futuro l'arte sara' una partecipazione al sogno collettivo in un modo o nell'altro, oppure non sara' affatto e per quanto mi riguarda non e' un problema se l'arte esiste o no, purché la gente sia felice. Robert Filliou 1986 .
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